SorrisoDiverso

Valutazione attuale: 4 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella inattiva

Una vita che se ne va, o vorrebbe andarsene, e una vita che arriva e stravolge le esistenze. Questo è il tema centrale del corto attraverso il quale, il regista, tocca le corde più intime del cuore di chi guarda. Un racconto di dolore e di amore, due sentimenti diversi, ma strettamente legati l’uno all’altro. Nel corto le immagini e la colonna sonora riescono a raccontare più di dei dialoghi, volutamente ridotti, dal regista, al minimo indispensabile. Come dichiarato da Mastromauro stesso, Nuvola è una storia d’amore, ma soprattutto una storia che parla di vita o meglio dei momenti “no” della vita. E’ un film che racconta la perdita ma anche la speranza, perché laddove sembra che “il mare finisca, il realtà non finisce…”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva

Spesso il modo per affrontare argomenti che coinvolgono la sensibilità di molti è farlo con una nota di leggerezza e ironia che sventi ogni intento pregiudizievole. È quello che accade con “L’amore non ha religione”, un corto che affronta un tema delicato come l’interreligiosità attraverso, appunto, il linguaggio della commedia. Due famiglie, una musulmana l’altra cattolica, due culture totalmente opposte, si troveranno costrette a relazionarsi nonostante le divergenze. Tutti i preconcetti nutriti vicendevolmente verranno a galla tramite una serie di situazioni affrontate durante il periodo in cui saranno costretti a vivere a stretto contatto. La domanda, in questo caso, sorge spontanea: quali sono i compromessi che possono appianare le reciproche differenze?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva

Nel 1972, una professoressa universitaria di matematica, Maria Silvia Spolato, perde il lavoro e l'affetto dei suoi cari quando pubblicamente dichiara la sua omosessualità durante una manifestazione per i diritti della donna: è la prima in Italia che accade qualcosa di simile. Questa decisione porta, come diretta conseguenza, il completo sconvolgimento della sua vita quotidiana. La regista sceglie di raccontare questa storia attraverso il suo corto per dare, ancora una volta, dignità a una donna che ha sacrificato la propria vita, non solo per avere il coraggio di essere sé stessa senza sotterfugi, ma per muovere le coscienze dell’opinione pubblica, cercando di vincere la ritrosia retrograda di chi non accetta l’omosessualità. Il corto è un tributo a una delle tante figure che, come Maria Silvia, costellano il panorama del progresso sociale: troppo spesso relegate ai margini e dimenticate, sono persone che hanno lottato per la propria e l’altrui emancipazione, trasformando le loro azioni in un esempio.