SorrisoDiverso

RECENSIONE: INVISIBILE di Max Nardari

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Una donna, in solitudine, si trucca davanti a uno specchio. A un certo punto si accorge però che un bambino la sta osservando in disparte. Dopo lo spavento iniziale lo prega di farle compagnia. In quel preciso instante ha inizio un profondo dialogo che farà capire al pubblico quanto le loro vite siano, in realtà, strettamente collegate. Un tema sociale, quello del corto, trattato dal regista attraverso l’uso di un linguaggio ermetico e poetico, poiché la vicenda è ispirata da un vissuto personale attraverso il quale egli spera di incoraggiare chi vive la stessa situazione. Il confronto tra persone che vivono le medesime esperienze risulta, infatti, molto importante e ancor di più è fondamentale l’aiuto delle associazioni che danno supporto ai malati e alle loro famiglie.