SorrisoDiverso

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Alex è il giovane protagonista della pellicola, logorato da gravi problemi familiari: i genitori sono separati e la madre è alcolizzata. Anche a scuola, Alex ha una materia da recuperare e i suoi compagni lo deridono chiamandolo “fallito”.

Un giorno gli altri ragazzi lo riprendono mentre soccorre la madre in preda a una crisi e caricano il video suoi social. Non vedendo via d’uscita da una situazione tanto disperata, Alex decide di togliersi la vita. 

La pellicola affronta il tema del cyberbullismo, un fenomeno che sta diventando una nuova emergenza sociale, forse ancor più spietato del bullismo “tradizionale” perché subdolo, difficilmente identificabile e arginabile. Sulla rete infatti, spazio e tempo si dilatano, così che i soprusi possono essere visibili da chiunque in qualsiasi momento. Il dolore si moltiplica e rinnova in ogni istante, tanto da indurre a credere che non ci sia altro da fare che togliersi la vita. 

Ma la vita offre sempre un’altra possibilità, soprattutto quando si ha qualcuno accanto ad aiutarci a coglierla, che siano gli amici, la famiglia ma anche un professore. Il cortometraggio infatti spinge a riflettere anche sul ruolo, spesso sottovalutato, dei docenti. Questi infatti non trasmettono soltanto conoscenza, ma contribuiscono a formare le coscienze degli studenti, futuri adulti e cittadini della nostra società.

La storia di Alex è dunque la prova che “quello che era dolore può diventare luce”.

 

 

 

 

 

 

 

 

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Tratto da una storia vera, che potrebbe essere quella di chiunque veda la luce dei ricordi di un proprio caro spegnersi per via dell’Alzheimer e combatte per tenere insieme i pezzi. Una lotta che Oscar intraprende per strappare al tempo ogni attimo, ogni piccolo ricordo della vita insieme a sua moglie Beatrice, che ormai non lo riconosce più. L’Alzheimer comporta infatti una perdita progressiva della memoria e del contatto con la realtà. Allo sbiadire dei ricordi, degli amori e delle passioni di una vita, sfuma anche l’identità.

Così lo stesso Oscar, nel tentativo di tenere in vita quell’esistenza volatile, viene per certi versi “derubato” della propria storia e dei momenti insieme all’amata moglie.

Con la loro bravura, gli attori sono riusciti a trasmettere tutto il dramma e il dolore provocati da una malattia difficile da accettare, soprattutto per i familiari e le persone care che osservano impotenti il dissolversi dei ricordi di una vita.

 

 

 

 

 

 

 

Valutazione attuale: 3 / 5

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La vita matrimoniale di una giovane coppia trascorre felice nella loro nuova casa in campagna, ereditata da pochi mesi. Anna è un giovane architetto e Amadeo un insegnate di scuola elementare, con molta passione per il suo lavoro. Tutto sembra perfetto tra la ristrutturazione del loro casolare e le corse all’aria aperta insieme.

Quell’idillio viene stravolto durante una notte come tante, quando i due vengono svegliati dall’abbaiare del cane e da rumori di un ladro che si introduce in casa loro. La violenza che si scatenerà in quella notte infrange tutte le loro certezze.

Il cortometraggio affronta il complesso argomento della legittima difesa attraverso la storia di una coppia assolutamente normale, mostrando come la violenza possa logorare le vite di ognuno, spazzando via la solidità delle proprie convinzioni e la sicurezza dei propri sogni. 

Il cortometraggio, proprio per la trama in cui ognuno può immedesimarsi, spinge lo spettatore a percepire lo scricchiolio dei solidi muri delle proprie sicurezze e a riflettere su temi di grandissima attualità.

Come nelle pagine dei romanzi russi, riflessione e impulso, ordine e disordine attorniano un delitto non punito dalla legge ma dai rimorsi della coscienza.