SorrisoDiverso

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Il piazzale antistante la chiesa di un paese del meridione diventa il palcoscenico di un viaggio tra allucinazione e realtà, tra sogno e veglia. Il protagonista del cortometraggio è Davide, un giovane artista di strada che vive di stenti, cercando di strappare un sorriso i suoi spettatori. La solitudine di una vita ai margini della società, l’esclusione e la malattia si impossessano del suo quotidiano, dando forma visibile agli incubi più reconditi.

Il corto, anche grazie alla sceneggiatura suggestiva di ispirazione neoralista, si fa spaccato della realtà odierna, delineando la difficoltà della vita di strada, la durezza dell’emarginazione sociale e l’abisso della malattia.

In appena nove minuti di pellicola - quasi interamente muta ma densa di importanti citazioni - “Alters” lascia lo spettatore colpito dall’inclemenza della realtà che delinea, in preda all’angosciosa sensazione della sospensione tra lo stato onirico e la veglia, accompagnandolo, allo stesso tempo, lungo un sentiero di empatia e comprensione della diversità.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Valutazione attuale: 5 / 5

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La protagonista della pellicola è una donna, la numero Undici, che gioca a calcio come semiprofessionista e si trova sola davanti al rigore che porterebbe la sua squadra ad una promozione nei professionisti.

Prima di battere quel rigore, a un minuto dalla fine della partita, con un flashback ripercorre la storia delle violenze sessuali subite. Undici sa che, per vendicarsi, dovrebbe solo sbagliare quel tiro decisivo.

In gioco ci sono i modelli socioculturali che ancora affliggono la nostra società: Undici è una donna in un ambiente da uomini, sola con il suo segreto e il suo tormento. Il cortometraggio induce lo spettatore a riflettere su temi importanti come la violenza sulle donne e la discriminazione di genere. Non è solo una storia di solitudine e violenza ma anche di forza e di riscatto.

Nel ripensare a quella vicenda tanto dolorosa, la ragazza trova in se stessa la forza per reagire e dominare il suo dolore. Da quella violenza nasce qualcosa di inaspettato e nel rigore che si accinge a tirare Undici trova la sua catarsi e l’opportunità di tornare a vivere.

Dopo tanto dolore si potrà mai ricominciare? Si potrà essere ancora felici? Così la storia della protagonista diventa metafora della vita di chiunque si trovi immobile davanti alla propria personale sfida, in attesa di trovare la forza per reagire e mirare ad un destino migliore.

 

 

 

 

 

 

 

 

Valutazione attuale: 5 / 5

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Andrea è un ragazzo ossessionato dall’inquinamento e dal senso di responsabilità per il riciclo dei rifiuti. Isole di plastica nei mari, enormi discariche, lo scioglimento dei ghiacci… queste immagini lo perseguitano in ogni momento della sua giornata, anche nei sogni. La psicosi e la frustrazione è talmente forte da costringerlo a emarginarsi totalmente da una società che assiste indifferente al collasso del pianeta.

La sua routine, estremamente ordinata e pulita, viene interrotta dall’arrivo di Pasquale, un ragazzo napoletano appena trasferito nel suo palazzo. Come molti, il 99,9% delle persone, Pasquale non ha la minima sensibilità per il problema dei rifiuti e dell’impatto di questi sull’ambiente, anche di un singolo mozzicone di sigaretta. L’incontro dei due porterà la psicosi di Andrea a prendere il sopravvento: il desiderio di un “totalitarismo ecologico” si farà sempre più forte.

Achille Marciano con il suo corto indaga temi di grande attualità quali l’inquinamento, il riciclo dei rifiuti, l’indifferenza della società per il rispetto dell’ambiente. Interpretandoli in chiave del tutto originale, il collegamento di temi di interesse sociale all’ossessione e alla psicosi lascia lo spettatore con molti spunti di riflessione e diverse possibili interpretazioni.