SorrisoDiverso

Marie Curie: donna libera e geniale, anche il cinema la celebra

Valutazione attuale: 5 / 5

Stella attivaStella attivaStella attivaStella attivaStella attiva
 

di Paola Tassone

 

Il mondo è scosso dalle tensioni per l'epidemia del Coronavirus, e per questo motivo molte iniziative pubbliche dedicate alla Festa della Donna sono state annullate. Ma è sempre fondamentale celebrare l'importanza delle donne nel mondo. Oggi più che mai bisogna lottare per eliminare definitivamente le disuguaglianze e le discriminazioni che fanno delle donne esclusivamente madri o madonne.

Secondo dati Unesco l’Italia è fanalino di coda per presenze femminili in campo tecnico-scientifico; anche se le studentesse hanno voti migliori, alla fine nei posti di comando ci sono sempre loro: gli uomini. Addirittura il mio professore di anatomia comparata a Biologia, Ernesto Capanna, storico ordinario della Sapienza, sosteneva – nell’aula piena di donne che seguivano la lezione: “Io sono nato con la cravatta e i baffi, ma le donne sono più brave, competitive e forti, e nel mondo del lavoro il loro contributo è fondamentale”. Era il suo modo di dirci non mollate mai, anche se vedrete tante ingiustizie, le donne riusciranno a ribaltare quello che oggi si nota ancora. Era il 1997, e i professori ordinari erano in maggioranza uomini.

Un modello che mi ha sempre fornito molta forza, oltre alle parole di Capanna, è stata la storia della scienziata Marie Curie, che sfidò uomini e grandi ostilità nel mondo scientifico. La sua caparbietà e genialità hanno garantito alla scienziata polacca due premi Nobel, un record imbattuto che conquistò lottando contro ogni tipo di sfortuna. Anticipatrice del termine “radioattività”, scoprì assieme al marito l’esistenza di due elementi, il radio e il polonio; sulle sue scoperte oggi si basa tutta la fisica medica e la radiologia. Ottenne grandi risultati con la radioterapia contro il cancro, e diventò la prima professoressa della Sorbona. Lottò fortemente contro i pregiudizi in un ambiente maschilista. Il marito morì tragicamente travolto da una carrozza. Madre e scienziata, l’innamorarsi di un altro uomo le portò non pochi problemi. Fondò l’Istituto Curie, destinato a cambiare la storia del trattamento antitumorale e oggi il centro di ricerca di maggior successo in Francia, assegnando molte borse di studio a chi aveva grandi capacità e necessitava di aiuto per svolgere le proprie attività di ricerca.

La lotta di una donna, madre e scienziata

L’appassionante storia di Marie Curie, grazie alla regista Marie Noëlle, da oggi è al cinema.

Anche Noëlle, come me, ha un background scientifico, e ha conosciuto la vicenda di Pierre e Marie Curie quando era studentessa. Curie era una donna che riuscì a farsi strada in un ambiente scientifico dominato dagli uomini. Perfino Albert Einstein, celebre per i suoi commenti spesso misogini, dichiarò la propria ammirazione per il suo genio.

Nel film si mette in evidenza la tenacia, l’intelligenza e la storia d’amore con Paul Langevin (il suo secondo amore), che quasi le impedì di ricevere il secondo Nobel. In Marie Curie si racconta la passione per la scienza, la lotta di una donna per essere riconosciuta per il suo lavoro. Una donna che vuole essere libera dagli stereotipi.

Le donne nella scienza, oggi

Se consideriamo quando Marie Curie scoprì la radioattività e due nuovi elementi chimici, era la fine del 19esimo secolo: come donna era solo un’attrazione in un mondo scientifico dominato dagli uomini. Oggi, nel 21esimo secolo, le cronache moderne mostrano che nell’ambiente scientifico le donne sono tuttora sottorappresentate: globalmente la percentuale di scienziate è del 29%, e scende man mano che si sale ai massimi livelli della ricerca. Non solo la scienza, ma tutto il mondo ha urgente bisogno di donne altamente qualificate che possono contribuire in tutti i ruoli della società.