SorrisoDiverso

RECENSIONE: BURNING RED di Fabrizio Ancillai

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Marzia e Luca raccontano la loro storia in due luoghi diversi e a diversi interlocutori. Lui viene sottoposto a interrogatorio dopo la scomparsa della sua ragazza; lei raggiunge, ferita e spezzata, un luogo di ricovero dove arriva a soccorrerla quella che sembra una dottoressa.

Al centro del racconto, l’ultima sera in cui Marzia e Luca si sono visti: un litigio causato dalla gelosia dà il via a una catena di tragici avvenimenti. Prima arrivano le provocazioni, poi gli insulti e alla fine la violenza che si abbatte su Marzia per mano del compagno. La lotta che ne segue lascia lo spettatore con il fiato sospeso per tutta la durata del corto e con la speranza che Marzia riesca a sopravvivere alla ferocia di Luca.

Il confronto, ma soprattutto il divario tra le loro versioni mette in luce tutte le contraddizioni insite nella società e nel linguaggio, che troppo spesso hanno l’effetto pericoloso di fornire una giustificazione alla violenza di genere.

Marzia e Luca raccontano la stessa storia: una storia frequente, dallo schema riconoscibile; il corto la somministra allo spettatore con un diversi ingredienti provocatori, producendo turbamento di fronte alle menzogne e alle giustificazioni. La verità arriva alla fine e medica tutte le fratture tra i due racconti, come unico riscatto possibile di un finale tragico.