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RECENSIONE: CUORI SENZ’ANIMA di Tony Paganelli

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Alex è il giovane protagonista della pellicola, logorato da gravi problemi familiari: i genitori sono separati e la madre è alcolizzata. Anche a scuola, Alex ha una materia da recuperare e i suoi compagni lo deridono chiamandolo “fallito”.

Un giorno gli altri ragazzi lo riprendono mentre soccorre la madre in preda a una crisi e caricano il video suoi social. Non vedendo via d’uscita da una situazione tanto disperata, Alex decide di togliersi la vita. 

La pellicola affronta il tema del cyberbullismo, un fenomeno che sta diventando una nuova emergenza sociale, forse ancor più spietato del bullismo “tradizionale” perché subdolo, difficilmente identificabile e arginabile. Sulla rete infatti, spazio e tempo si dilatano, così che i soprusi possono essere visibili da chiunque in qualsiasi momento. Il dolore si moltiplica e rinnova in ogni istante, tanto da indurre a credere che non ci sia altro da fare che togliersi la vita. 

Ma la vita offre sempre un’altra possibilità, soprattutto quando si ha qualcuno accanto ad aiutarci a coglierla, che siano gli amici, la famiglia ma anche un professore. Il cortometraggio infatti spinge a riflettere anche sul ruolo, spesso sottovalutato, dei docenti. Questi infatti non trasmettono soltanto conoscenza, ma contribuiscono a formare le coscienze degli studenti, futuri adulti e cittadini della nostra società.

La storia di Alex è dunque la prova che “quello che era dolore può diventare luce”.