SorrisoDiverso

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“Ognuno sta solo sul cuore della terra trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera”. Da questo profondo verso di Salvatore Quasimodo scaturisce il titolo e la riflessione di questo film. Totalmente riuscito. Con una costruzione sapiente, che “inganna” mirabilmente lo spettatore (quasi) fino alla fine, e che fa riflettere sulla esistenza umana. Interpretazioni di livello. E pregevoli raffinatezze stilistiche, come l’ombra asincrona del protagonista, nell’ultima scena, che è evidente proiezione di altro da sé.  

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“Terzine sognate per un necessario addio. Da un ricordo altrui”. Da questo verso, posto a esergo iniziale del film, scaturisce la riflessione e, forse, anche la poetica di questo racconto. Scandito in sei stagioni consecutive, questo cortometraggio ci propone in modo suggestivo e autoriale un tema mai risolto, quello della autodeterminazione della donna, della parità di genere, della violenza di genere, della mancanza di rispetto dell’uomo verso la donna. Tutte facce della stessa medaglia di ancestrali pregiudizi, difficili da sradicare, in quasi tutte le società. Fondamentalmente per la mancanza di cultura. Che siano quindi benvenute tutte le espressioni artistiche, come questa, a colmare questo enorme vuoto, soprattutto nelle più ricettive menti dei giovani.

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Serve uno sguardo “alieno” per capire quanta bellezza stiamo distruggendo, quanta ricchezza stiamo dissipando e con quanta crudeltà stiamo attaccando tutto quello che ci circonda. La clip, attraverso la lente del genere filosofico per eccellenza della fantascienza, ci mette di fronte alle nostre colpe e ci invita a fare qualcosa. Il ritmo sincopato rende molto bene il senso di angoscia dello sguardo di chi vede veramente quello che sta accadendo e ci costringe ad assumere quello sguardo alieno, mettendoci di fronte a tutte le nostre colpe.