SorrisoDiverso

Burnt, regia di Andrès Seara, critica a cura di Catello Masullo

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“Terzine sognate per un necessario addio. Da un ricordo altrui”. Da questo verso, posto a esergo iniziale del film, scaturisce la riflessione e, forse, anche la poetica di questo racconto. Scandito in sei stagioni consecutive, questo cortometraggio ci propone in modo suggestivo e autoriale un tema mai risolto, quello della autodeterminazione della donna, della parità di genere, della violenza di genere, della mancanza di rispetto dell’uomo verso la donna. Tutte facce della stessa medaglia di ancestrali pregiudizi, difficili da sradicare, in quasi tutte le società. Fondamentalmente per la mancanza di cultura. Che siano quindi benvenute tutte le espressioni artistiche, come questa, a colmare questo enorme vuoto, soprattutto nelle più ricettive menti dei giovani.