Dinamica e ritmata, la clip ci conduce in una sorta di danza, accompagnata dalla bella musica, che si compie tra i due protagonisti. La ragazza e il ragazzo comunicano la loro solitudine, accentuata dalle location che ben si adattano agli stati d’animo dei due giovani. Espressivi i loro volti, espressive le loro parole e i loro movimenti, che ben ricostruiscono tutto un mondo culturale e generazionale.
Obligè, regia di Giulio Rosati, critica a cura di Paola Dalla Torre
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