SorrisoDiverso

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Di Silvia Di Biagio
Un nuovo attacco terroristico è avvenuto nella città di Berlino. Un camion si è precipitato a tutta velocità sulla folla che visitava i mercatini di Natale, uccidendo 12 persone e ferendone 48. Un uomo pachistano è stato preso, ma poi rilasciato perché non c'erano abbastanza prove per accusarlo e il responsabile dell’attentato (o forse anche due) è fuggito. Un uomo di origine polacca è stato trovato morto sul mezzo e molto probabilmente si trattava del vero autista. Il camion sarebbe stato rubato in Belgio dal presunto terrorista polacco estromettendo il conducente. Una donna italiana, che viveva da un po’ di anni in Germania, è scomparsa e tutti sono molto preoccupati. Questo attentato ricorda molto ciò che è accaduto a Nizza; una tragedia scatenata da uomini senza armi. Non si può essere neanche più tranquilli nei giorni di Natale, ma perché ci attaccano? Perché se la sono presa con l’Europa? Tutti questi attacchi continueranno e si moltiplicheranno. Ma gli attacchi in Afghanistan, Iraq, Libia che hanno causato migliaia di morti, non sono stati anche questi attacchi terroristici? Di ciò nessuno si è mai preoccupato così tanto come adesso.
Probabilmente se la sono presa con l’Europa perché ha una cultura e usanze molto diverse da loro, soprattutto per quanto riguarda la condizione femminile. Comunque siamo poco informati e sicuramente non ci hanno raccontato tutta la verità i politici e i mass media. Ma la cosa più importate che interessa a tutti è sapere se finiranno mai questi attentati, se si può ricominciare a passeggiare tranquilli per le strade o prendere l’aereo senza la paura di morire.

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Di Silvia Di Biagio
La morte di Fidel Castro ha avuto un effetto dirompente sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Ha esercitato il potere come un tiranno ma educò e garantì assistenza sanitaria alla sua gente, così come anche ai poveri; infatti a Cuba non esiste l’analfabetizzazione. Il dittatore cubano è morto 90 anni, dopo una lunga malattia, e a seguire 9 giorni di lutto per l’intero paese; senza musica, feste, balli e manifestazioni, la città appare quasi deserta. Tutti hanno avuto rispetto dell’avvenimento, in quanto è morto colui che ha fatto di Cuba un posto unico al mondo, anche se ha privato la sua popolazione della libertà di espressione e di stampa. La sua morte apre anche un interrogativo importante sul futuro della nazione, dato che ora il potere è nelle mani di Raul Castro. Oltre a lui, chi ha veramente il potere a Cuba sono le forze armate. Controllare loro significa controllare il Paese; si inizia a pensare a un potere in mano ai militari e agli oligarchici del partito. Con il processo di riforme economiche avviato da Raul Castro ci saranno libertà economiche, ma mai democrazia e libertà di pensiero. Molte donne, uomini, ragazzi si sono sono presentati davanti all’urna di Fidel Castro e questo è un segno evidente di appartenenza al regime. Nella città in quiete troviamo file di persone davanti ai municipi per firmare una dichiarazione in cui vogliono confermare la fedeltà della rivoluzione. Il puntuale colpo di cannone ricorda il lutto nazionale e i funerali si sono tenuti il 4 dicembre. Diversamente invece una comunità di cubani a Miami, esiliati perché non erano a favore del regime, hanno festeggiato per la morte del dittatore riunendosi al Caffè Versailles con le loro bandiere e quelle degli Stati Uniti. Questo ci fa capire che è stato un uomo tanto amato ma anche tanto odiato.

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Di Silvia Di Biagio
L'aborto è un peccato molto grave che portava all’esclusione dalla vita dalla Chiesa per un cristiano. Quanti hanno procurato il peccato di aborto hanno posto fine a una vita innocente, ecco perché si è sempre discusso riguardo al loro perdono. Papa Francesco ha concesso a tutti i sacerdoti la possibilità di assolvere le donne dal peccato; l’assunzione infatti deve esserci per quelle persone che sono veramente pentite e ciò è un’idea coerente per la continuazione della misericordia nella vita quotidiana anche dopo la fine del giubileo. Il papa ha fatto una scelta simile perché chi abortisce o comunque chi aiuta ad abortire, prova un grande dolore e in questo modo cerca di venire in loro aiuto. Non tutte le donne però si rendono conto della gravità del gesto, anzi ritengono che sia un loro diritto. Il Vaticano infatti teme che si perda l’idea di cosa è giusto fare e di cosa è sbagliato. Abortire è come violare il comandamento non uccidere, ma grazie al nuovo papa le donne potranno essere perdonate. Perfino Manfredi di Svevia nel III canto del Purgatorio è stato perdonato; nemico della Chiesa, eretico e epicureo come il padre Filippo II, è salvo perché negli ultimi istanti della sua vita si è raccomandato della misericordia di Dio e ciò è stato sufficiente per il perdono di quell’anima che gli uomini avevano considerato dannata. Quindi tutti possiamo essere perdonati.