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Emergenza ambientale

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Di Silvia di Biagio
È da un po’ di tempo che si sente parlare in continuazione di vittime e danni causati dalle catastrofi ambientali di questo ultimo periodo, che mettono a rischio il nostro paese. L'Italia è un paese a forte rischio di dissesto idrogeologico e risulta il secondo paese europeo più esposto a rischio sismico, infatti ogni anno si registrano tra i 1700 e 2500 terremoti, la stragrande maggioranza non viene neanche avvertita dalla popolazione. Alcuni però sono devastanti, come quello in Abruzzo, Emilia Romagna o Lazio-Umbria e Marche per citare i più recenti. Comunque le zone più a maggior rischio sono situate nelle Alpi orientali e nell'Appennino centro meridionale. La scossa più forte fino ad ora registrata è stata di una magnitudo 6.5 in Umbria nella zona di Norcia. La basilica della città è andata distrutta, case crollate ovunque e molte persone si ritrovano senza abitazione. Oltre a ciò violenti temporali hanno colpito il nord lunedì sera. Numerose sono state le frane e gli allagamenti ma non possiamo continuare a conviverci anche se la zona dei Castelli Romani fa da spettatrice a tutti questi fatti. Ormai l'Italia è un territorio che oltre a essere cambiato per le attività umane, sta variando anche in funzione degli eventi climatici. La causa fondamentale è l’urbanizzazione, siamo tanti molti e i rischi aumentano. Ma questi eventi che si susseguono, le temperature troppo alte mai nella media stagionale, tutto ciò è determinato da noi? Tutto ciò è determinato dall’uomo o è un andamento ciclico che comunque periodicamente la nostra terra subisce? Questo non possiamo saperlo ma una cosa è certa l’uomo dovrebbe smettere di provocare il surriscaldamento della terra utilizzando fonti di energia alternative a quelle tradizionali (fossili).