SorrisoDiverso

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Un bambino cammina da solo in un bosco, portando con sè una grossa valigia. La apre e inizia ad allestire con pochi semplici oggetti il suo teatrino personale, in silenzio e solitudine. Ma lui sa come riempire questo silenzio: bastano una musica solenne e gli applausi che il suo speciale pubblico gli riserva. Il bambino non sale sul "palcoscenico" come un attore qualsiasi, per interpretare qualcun altro, anzi, non vuole altro se non essere stesso e venire apprezzato, guardato, amato per quello che è. Riesce così a ritagliarsi il suo spotlight, poichè a casa non è più lui il protagonista, la scena gli è stata rubata dal continuo conflitto tra i genitori. Stronger sa trasmetterci con il solo ausilio dei gesti, degli sguardi e delle espressioni molto più di quanto potrebbero fare le parole. Possiamo così entrare in silenzio nel mondo del protagonista e assumerne la prospettiva. Particolarmente suggestivi sono i disegni del bambino che, seppur semplici, ci trasportano nella sua dimensione fanciullesca. 

Valutazione attuale: 5 / 5

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Rocco è un ragazzo proveniente da una famiglia rom che nella vita ha una grande passione, la musica, e un grande sogno, quello di poter andare a scuola. Entrambi saranno stroncati dal padre di Rocco, che invece lo vuole a lavoro con sé, pensando che sia la cosa migliore per lui e per la famiglia. Dopo un intervento del preside della scuola però, improvvisamente il padre decide di dare l’occasione a Rocco di frequentare le lezioni. Ed è qui che prende vita Maramandra, in un crescendo di musica e colori che confluiscono fino a creare un collegamento tra due mondi e due culture diverse. I personaggi, ben caratterizzati, sono interpretati in modo adeguato e, insieme ai dialoghi in dialetto, rendono l’opera realistica. Le immagini forse passano in secondo piano rispetto alla musica, che è una vera e propria colonna portante del corto ed è ciò che lo anima. Non mancano elementi misteriosi, come la parola “malamandra”, dal significato imprecisato, e la figura del mastro liutaio chesi intravede appena. Un bel corto che sa creare un collegamento forte e vantaggioso tra diverse culture.

Valutazione attuale: 5 / 5

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Conosci qualcuno? è un cortometraggio irriverente, ma soprattutto divertente. Per un errore di accenti il signor Cirò, un giovane regista (Daniel Bondì), si ritrova davanti ad un produttore cinematografico (Max Tortora) al posto di un figlio di papà. In un climax di comicità mai esagerato gli attori esprimono al meglio le loro battute. L’equivoco plautesco dello scambio di persona è ciò che tiene in piedi il corto. Cirò in un primo momento, spaesato, cerca di spiegare al produttore, che non lo lascia parlare, quindi sta al gioco, fino a che al produttore sarà chiaro che lui non conosce nessuno ai piani alti, facendogli capire che non c’è posto in quello studio per la sua sceneggiatura. Figura essenziale è poi quella della segretaria (Alice Bellagamba), autrice dell’errore, che non poteva certo mancare in un corto comico come questo. Il montaggio è perfetto e non lascia al caso nemmeno un particolare. Insomma, un corto di qualità che sa farci ridere con una certa spensieratezza e non sembra qualcosa di già visto.