SorrisoDiverso

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Francesca si risveglia accanto ad una ragazza dopo una notte passata con lei. Quando si alza e va in cucina trova ad aspettarla la sua ex-ragazza, che comincia a farle domande sulla nuova tra momenti di imbarazzo e di tenerezza. Sarà per Francesca una sfida a lasciar da parte il passato per dare spazio ad un futuro che è già arrivato. L’interpretazione dei personaggi è portata a termine in modo ottimo e la fotografia accompagna il corto nella sua riuscita. La scelta di presentarlo in lingua inglese è molto interessante ed è capace di mettere in connessione la nostra cultura a quella dell’ex della protagonista. In definitiva è un corto capace di suscitare emozioni diverse, ma sempre forti, e capace di trasmettere un messaggio di positività.

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Parla che ti sento è un corto che tratta di sordità, trasportando lo spettatore in un mix di sensazioni diverse fra loro. Ci sono momenti comici e momenti di felicità, momenti di rabbia e momenti di sconforto. Un uomo in evidente stato di irrequietezza incontra un ragazzo un po’ sfrontato che si rivela essere sordo. Tra una sigaretta strappata di mano, qualche spinta e un paio di cuffiette il corto si introduce in nicchie di mistero che vengono risolte nel finale. Il tema della sordità viene trattato in modo originale e interessante, attraverso scene di forte dinamismo nonostante la storia si svolga interamente su due sedie. Gli attori, Riccardo Ballerini e Federico D’Andrea, offrono un'interpretazione straordinaria e sanno dare ai due protagonisti un grande e forte realismo. I dati che vengono riportati alla fine del corto danno un taglio sociale all’opera, lavoro d’esordio della regista Idria Niosi, che quindi assume ancora più valore, sia per chi la guarda e si informa su un mondo poco conosciuto e sia per chi fa parte di quel mondo. Un’ottima produzione che fa venire voglia di sapere di più riguardo alla storia.

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La forza della fragilità è un documentario composto da tre storie, tra cui quella di Martina. Martina nasce nel 1990 tra la gioia della sua famiglia e tra la scoperta di una brutta malattia, la Sclerosi Tuberosa. Nonostante il pessimismo dei dottori però, la famiglia unita con una rinnovata forza sta accanto a Martina e affronta la malattia insieme a lei. Tra sport, visite e quant’altro, la madre Daniela nel 1997 fonda l’Associazione Italiana Sclerosi Tuberosa per aiutare le famiglie che si trovano nella stessa condizione della sua e per creare più informazione riguardo alla malattia. Oggi Martina è una donna ed è una parte attiva della società, tutt’altro che invisibile come spesso appaiono i disabili. Il corto, girato molto bene, è utile per prendere coscienza di alcune realtà che spesso ignoriamo o decidiamo di ignorare ma che possono portare un grande arricchimento. Fa tutto ciò entrando nella vita e anche nell’intimità di tutti i giorni di una famiglia normale, che racconta una diversità.