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Recensione: The Legend of Kaira

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Con The Legend of Kaira, Emanuela Del Zompo, regista e sceneggiatrice del corto, si pone l’obiettivo di catapultare lo spettatore in un mondo medievale a metà strada tra storia e invenzione. Autrice, tra le altre cose, anche del fumetto che racconta le vicissitudini della sua protagonista, Kaira, Emanuela Del Zompo grazie alle splendide riprese delle location dall’innegabile impatto visivo, tra cui la Fortezza di Acquaviva Picena, la Fortezza Malatesta ad Ascoli Piceno e la Sala del Palio di Acquaviva Picena, rappresenta nel suo cortometraggio una realtà d’altri tempi, ricca di suggestioni che sanno trasportare lo spettatore in un mondo lontano.

Il racconto viene introdotto dalla cantastorie, interpretata da Rosanna Gambone, ed è ambientato a Kairos, un borgo medievale di invenzione dell’autrice, nell’anno 1234. La protagonista, Kaira, è colta in un momento di affetto e complicità con l’uomo che ama, Ergaleio, ma presto qualcosa giunge a rompere l’idillio di questa scena: Kaira è una nobildonna soggetta al volere di suo padre e lui prevede per lei un matrimonio combinato. Costretta a contrarre le nozze con Soteria, Kaira viene condotta nelle stanze che a partire da quel momento sarà costretta a dividere con suo marito. A quel punto, sente il bisogno di ribellarsi, di sottrarsi al giogo degli uomini che fino a quel momento hanno deciso il suo destino. Kaira reclama la sua libertà e dichiara i suoi veri sentimenti. Del prezzo che questo suo rifiuto le costerà, a Kaira non importa, perché ha compreso che la prospettiva di un ruolo sottomesso è e sarà sempre peggiore di qualsiasi alternativa.

Attraverso scenari spettacolari inquadrati da prospettive panoramiche, in risalto di un territorio ricco di paesaggi e di storia, l’autrice porta sullo schermo un regno nato dalla sua immaginazione. Kairos è popolato da protagonisti di un’altra epoca, rappresentata in tinte ancora più vivide grazie agli splendidi costumi procurati dall’Associazione Palio del Duca “Sponsalia”. Emanuela Del Zompo, oltre a concepire la trama e a dirigere il cortometraggio, interpreta la protagonista, un ruolo chiaramente sentito, a maggior ragione. A fare da controparte al personaggio principale ci sono Michael Segal nel ruolo di Ergaleio e Sebastiano Piotti, nel ruolo di Soteria.

L’autrice, nel corto, affida interamente il suo messaggio alla protagonista, incarnazione di un’ideale di forza femminile. Kaira è un personaggio caparbio, rappresenta la necessità di opporsi ai soprusi, la scintilla della ribellione che impedisce di sopravvivere all’ennesima imposizione, di accettarla o di minimizzarla.