L’ assioma è un postulato che non ha bisogno di essere dimostrato, ma che viene dato per assunto e per scontato: nel caso del corto, gli assiomi sono il passato del protagonista e l’incidente che gli ha impedito di camminare.
Il viaggio da lui compiuto è un percorso di rinascita che inizia con un periodo di autoreclusione, reso tollerabile da una persona cara, che standogli vicino sarà fondamentale per il suo progressivo cambiamento e l’accettazione della sua nuova condizione.
Quello che la pellicola vuole comunicare però è un concetto molto più complesso, ossia che in un modo o nell’altro chiunque è toccato dalla disabilità, essendo un qualcosa di molto più complesso rispetto a ciò che la società ci insegna essere, di conseguenza non esiste persona al mondo che, in qualche modo, non sia compresa nella definizione di disabile.
Quello che si evince dal cortometraggio, per questo motivo, è la necessità di dar vita a una cultura che sia più ampia e condivisa, meno concentrata sul sensazionalismo o sull’inutile buonismo, ma più attenta alle persone e ai loro bisogni.