Una ragazzina soffre inerme la violenza del padre nei confronti della madre. È dotata di una fantasia che travalica il grigiore della vita reale, grazie a cui incontra un cappellaio. Questi, nel riparare le bambole, ripara piano piano anche il suo cuore e quello della madre. Un percorso catartico, in cui il provvidenziale incontro con il cappellaio restituisce fiducia anche lì dove c'è tragedia, dando la possibilità di riappropriarsi della propria esistenza e dei propri affetti. La magia corre parallelamente al dramma, raccontandoci il desiderio incrollabile del cambiamento e la costruzione del coraggio per perseguirlo.
My Dolly, regia di Fabio Schifino, critica a cura di Franco Mariotti
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