Con il suo Come la Prima Volta, Emanuela Mascherini aveva commosso il pubblico durante l’edizione 2020 del Festival TSN. Quest’anno torna nella selezione dei finalisti del premio Sorriso Rai Cinema Channel 2021 con Durante in cui dirige, scrive la sceneggiatura, co-produce con Alessio Coluccia e recita nelle vesti del personaggio protagonista. L’episodio raccontato si colloca nel contesto dell’emergenza sanitaria Covid-19 e dell’isolamento sociale sperimentato durante il lockdown. Attraverso la realizzazione di scene soffuse in una penombra ingiallita, l’autrice riesce a esprimere efficacemente la monotonia delle giornate in cui il tempo è diluito dalla solitudine.
La protagonista del cortometraggio vaga sola per la sua casa, calpestando un pavimento di fogli sparsi. Stringe tra le mani, di tanto in tanto, una di quelle pagine e, dopo averne realizzata la futilità, l’appallottola e la getta via. Questo lento massacro che impoverisce gradualmente la sua collezione di carte sparse sul pavimento, sembra coincidere con il terreno che le viene meno sotto i piedi. Le pagine di cui si sbarazza, in fondo, non sono più il veicolo di idee che erano state una volta, perché lì dove viene meno lo scambio, il contatto con l’altro e con l’esterno, i pensieri ristagnano inani, come le pagine sul pavimento. Un giorno, tuttavia, la protagonista lancia il suo messaggio fuori dalla finestra e qualcuno raccoglie e legge le parole con cui la donna invoca l’incontro con l’altro. Tutto procede inalterato e la protagonista perde le speranze: stavolta dalla finestra lancia via la penna, rinunciando non più soltanto al mezzo, ma all’atto comunicativo. Chiude le imposte, abbassa lo schermo del computer e sprofonda nel buio. Non sa ancora che di lì a poco l’attende una sorpresa.
Questo cortometraggio fitto di silenzi e di spazi sgombri, mescolati insieme come fossero un’unica dimensione e attraversati dai passi dell’attrice principale, riesce a evocare lo scoramento che molti hanno provato durante i mesi di quarantena. Tuttavia, non è solamente alla sete di socialità che il corto allude, ma soprattutto alle impressionanti risorse di umanità, forza e solidarietà che la peggiore delle situazioni, inaspettatamente, ha messo in luce.