Una storia raccontata non tanto per parlare della sindrome di Down come patologia, ma per disinnescare alcuni abusati cliché, che esistono perché non si sa o non si desidera conoscere un tema di questa portata. Una partecipazione cosciente, difficile o improbabile quando non si è coinvolti in prima persona con la mente e con il cuore, viene qui alimentata dal contatto diretto, da cui scaturisce l’empatia.
Un venticinquenne, appesantito da mille problemi quotidiani, trova casualmente il confronto con un suo opposto: una bambina, innocente e con una visione del mondo tutta da scoprire. Il tono della storia è naturale e scanzonato e la dinamica tra questi due caratteri diversi, che vanno a scontrarsi, è tra le più classiche, divertenti e meglio riuscite: lui che cambia grazie a lei.