di Paola Tassone
In sintonia con il mese legato alla vendemmia, uva che diventa mosto e poi buon vino, è il caso di parlare degli effetti benefici del così tanto acclamato resveratrolo.
Il resveratrolo, molecola che per molti è soltanto contenuta nell’uva rossa, ( ma è in realtà è racchiusa nei lamponi, nel cioccolato fondente e in alcuni vini rossi in maggior quantità rispetto ad altri) in rapporto alla cultuvar e a diversi fattori, si scopre che potrebbe bloccare la progressione dell’Alzheimer.
La malattia di Alzheimer è processo degenerativo che colpisce progressivamente le cellule cerebrali, provocando il declino progressivo delle funzioni cognitive e il deterioramento della personalità e della vita di relazione.
Lunedì 21 settembre si è celebrata la XXII Giornata mondiale dell'Alzheimer e si parla anche dei nuovi studi su questa malattia.
Questa importante informazione arriva grazie ai dati ottenuti da uno studio in fase 2, condotto al Georgetown University Medical Center e pubblicata su Neurology proprio in questo mese.
Ma attenzione, nell’esperimento, si è somministrato 1g di resveratrolo (questa forma purificata ancora non è in commercio) due volte al giorno ai pazienti, il che equivale alla quantità che è possibile trovare in circa 1.000 bottiglie di vino rosso. La quantità è impossibile da assumere naturalmente per prevenire l'Alzheimer. In questa fase dello studio, nonostante tutto, i dati fanno ben sperare. Ora si dovrebbe passare alla fase 3 per “verificare se il resveratrolo sia efficace per le persone con Alzheimer o a rischio di svilupparlo”.
Molti lavori scientifici concordano nell’affermare che il resveratrolo ha molte attività biochimiche che comprendono effetti anti-tumorali, anti-cardiovascolari, antibatterici, anti-infiammatori e anti-invecchiamento.
Studi epidemiologici (cioè studi che seguono la distribuzione e la frequenza delle malattie ed eventi di rilevanza sanitaria nella popolazione) indicano che la dieta mediterranea, ricca di resveratrolo, è associata a un ridotto rischio di aterosclerosi. Perciò il resveratrolo è creduto, insieme ad altri componenti della dieta mediterranea, essere legato alla diminuzione dei livelli di colesterolo circolante e LDL, in quanto riduce molti effetti pericolosi sull’uomo: dal rischio di malattie cardiovascolari alla perossidazione lipidica, passando per l'aggregazione piastrinica e lo stress ossidativo. Concludendo, il resveratrolo è considerato una molecola sicura, in quanto studi di tossicologia non mostrano effetti significativi dopo la somministrazione di ampi intervalli di concentrazioni di tale sostanza; colpisce particolarmente la sua capacità di agire su molti processi cellulari ed è un ottimo candidato per l'uso curativo in numerose patologie umane. Tuttavia, si presenta ancora la necessità di realizzare altri studi farmacologici sia per studiarne il metabolismo che per massimizzare gli effetti, aumentando la sua biodisponibilità.
- Yang T. et al. 2015. Properties and molecular mechanisms of resveratrol: a review. Pharmazie. Aug; 70
- Turner R.S. et al. 2015. A randomized, double-blind, placebo-controlled trial of resveratrol for Alzheimer disease. Alzheimer's Disease Cooperative Study. Neurology. Sep 11
- Riccioni G. et al. 2015. Resveratrol and anti-atherogenic effects. Int J Food Sci Nutr. Sep 66
- Malhotra A. et al. 2015. An Organ System Approach to Explore the Antioxidative, Anti-Inflammatory, and Cytoprotective Actions of Resveratrol. Oxid Med Cell Longev. 2015 Jun