SorrisoDiverso

Recensione: Faula

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Il tempo non è una linea retta nel cortometraggio di Massimiliano Nocco. Segue piuttosto una direzione circolare, come rimarca l’espediente scelto per mettere in contatto l’infanzia e l’età adulta – non solo attraverso l’alternanza, ma soprattutto grazie a una sovrapposizione realizzata in modo che il passato e il presente compongano la stessa scena. Vincitore del riconoscimento “Il Viaggio Enit”, Faula riesce a rappresentare il tema del premio in più di un senso, con il tragitto emozionante che lo spettatore segue attraverso il personaggio Massimino, smarrendosi con lui nell’entroterra sardo.

Il piccolo Massimino vive con la sua famiglia a Perdaxius, un paesino nel Sulcis. Suo padre vorrebbe che il figlio mettesse da parte la scuola e i divertimenti con gli amici e si impegnasse a imparare il suo mestiere, quello del pastore. Quindi una mattina lo spedisce a portare le pecore al pascolo, mandando a monte il progetto del ragazzino di andare a giocare a pallone con gli amici. Mentre si consola con qualche piccolo piacere ricavato dal contatto con la natura, Massimino si ritrova ad ascoltare per caso la conversazione tra un uomo anziano e suo nipote. Il nonno racconta al bambino una leggenda locale ed è così che a Massimino viene un’idea. Torna a casa di voltata, una figurina abbracciata da panorami sterminati, riarsi dall’estate sarda. Raggiunta sua madre, le racconta di essere scappato davanti alla vista di due piccoli fantasmi vestiti in abito tradizionale, svaniti nel nulla pochi istanti dopo la loro comparsa. Trent’anni dopo, un Massimino ormai adulto fa ritorno a casa solo per scoprire il modo tutto particolare in cui il presente riecheggia il passato.

L’attore che interpreta Massimino da bambino, il piccolo ma già promettente Kevin Statzu, riesce a donare con spontaneità una resa splendida del protagonista, con la sua espressività limpida, alternatamente corrucciata, gioiosa, pensosa o furba, che gli fa meritare il premio come Miglior Attore Young 2021.

Con una sceneggiatura a cura di Massimiliano Nocco, Francesco Squillantini e Fabio Corda, l’affascinante struttura di Faula viene coronata dall’idea del racconto come elemento che salda tra loro, infine, la verità e la bugia, chiudendo il cerchio.