di Silvia Di Biagio
Si stanno verificando numerose proteste contro il nuovo presidente americano, Trump. Ancora non si parla di guerra civile ma si avvertono forti timori. Le proteste sono degenerate a Portland, dove migliaia di persone hanno marciato cantando "rifiutiamo il presidente eletto", mentre alcuni accendevano petardi, appiccavano piccoli roghi, usavano pietre e mazze da baseball per rompere vetrine e auto parcheggiate. La polizia è stata costretta ad intervenire, arrestando in totale una trentina di manifestanti. Ora gli organizzatori del corteo, che le forze dell'ordine hanno identificato con gruppi anarchici, si sono impegnati a ripulire le strade, nonché a raccogliere fondi per ripagare i danni. A Los Angeles le proteste sono state prevalentemente pacifiche, ma 185 persone sono state arrestate per blocchi stradali. Quindi migliaia di persone stanno manifestando contro Trump in tutto il paese è non solo studenti universitari, ma cittadini di tutte le età.
Il presidente ha deciso di costruire un muro sul confine tra gli Stati Uniti e il Messico e il governo messicano ha pubblicamente ricordato che non pagherà neanche un soldo per erigere il muro. Trump vuole buttare via dal paese gli immigrati irregolari, i criminali, i trafficanti di droga; in poche parole vorrebbe una società perfetta, sembra quasi voler riprendere le idee naziste di Hitler, ma siamo in un'altra epoca dove nessuno può prendere decisioni sulla vita dell'altro e soprattutto, come in America ma anche nel nostro paese, abbiamo una libertà di espressione e di parola che non può essere negata. Ecco perché va ammirata questa gente che continua a protestare. Trump afferma di essere dispiaciuto di non vedere le persone collaborare per il paese, ma invece lo stanno facendo proprio perché ognuno ha il diritto di andare a vivere in un luogo che può offrire condizioni di vita migliori e soprattutto un lavoro. Ha chiuso le frontiere anche a tutti i credenti musulmani come se tutte quelle persone fossero dei criminali. In molti lo hanno definito un presidente razzista e non hanno tutti i torti. Il problema però è ancora più grave perché lui è il presidente di una grande potenza economica che influenza tutta l'Europa; infatti ha preso provvedimenti anche sul piano economico. Trump vuole ridurre la tassazione delle aziende e ciò porterà a una riduzione delle entrate fiscali; comunque tutti questi tagli andranno a vantaggio delle persone ricche.
Si è interessato alla costruzione del muro, ma non al piano sulla riforma sanitaria di Obama. Il presidente che ha dichiarato finita l’epoca dei politici che fanno molte chiacchiere e niente fatti. Non sarà facile perché alcune delle cose che ha promesso sono di un’enorme complessità: è facile cancellare la legge che ha riformato la sanità, molto più complicato sostituirla con un altro sistema che funzioni e abbia costi più contenuti. E Trump sta spaventando il suo partito parlando di una nuova assistenza sanitaria «universale», cioè estesa a tutti i cittadini: inconcepibile per il partito conservatore americano che non vuole sentir parlare di un allargamento dell’intervento dello Stato. Forse anche le sue saranno solo parole? Alla fine sembra interessato al buon andamento del suo paese ma non di certo all’intera popolazione.
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I nuovi provvedimenti adottati da Trump
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