VENERDI 27 APRILE 2018
Al Cinema 4 Fontane si è dato il via all’undicesima edizione del Festival Internazionale del film corto Tulipani di Seta Nera, tre giornate all’insegna del cortometraggio, inteso come mezzo perfetto per raccontare quella che è “la diversità”, tematica centrale anche quest’anno. Nella sala due del 4 Fontane la presentatrice del Festival, Metis di Meo, ha aperto la prima giornata salutando i numerosi ospiti presenti in sala, per poi introdurre la Giuria, di cui ha ringraziato la Presidente, Caterina D’Amico, il Vicepresidente, Carlo Brancaleoni, Valeria Milillo, Laura Bortolozzi, Vince Tempera, Paolo Genovese e Nino Celeste. A questo punto ha accolto sul palco la direttrice del festival Paola Tassone, e il presidente del festival Diego Righini.
La Di Meo ha quindi introdotto la Presidente della Giuria di VariEtà, Elisa Costanza, che ha illustrato la procedura per la votazione, e i suoi vicari: Catello Masullo (vicepresidente), Paola Dei, Massimo Nardin e Franco Mariotti. Ha inoltre ringraziato in modo particolare tutti i membri della Giuria di VariEtà presenti in sala, personalità provenienti del mondo dell’associazionismo, dello spettacolo, del cinema e dal giornalismo.
Carlo Brancaleoni, elemento portante del festival grazie al quale è nato il gemellaggio con Rai Cinema, ha presenziato all’evento per premiare il Miglior Documentario: «È uno dei campi del nuovo cinema italiano, la visione migliore del neorealismo» ha affermato.
Ad aggiudicarsi il premio, con un risultato ex aequo, sono stati “La Sedia di Cartone” di Marco Zuin, «Per aver affrontato un percorso di solidarietà che parte dal dramma familiare e arriva a travolgere positivamente il sistema sociale» e “La forza della fragilità” di Maurizio Rigatti, «Per aver affrontato, con sorprendente freschezza di sguardo e di montaggio, la capacità creativa della solidarietà». Entrambi i documentari sono stati proiettati e presentati in sala dopo la premiazione dei registi.
Premiazione ex aequo a Marco Zuin (La sedia di cartone) e Maurizio Rigatti (La forza della fragilità), sezione documentario
È poi cominciata la proiezione dei corti in concorso, partendo da “Guardami-Look at me” di Geraldine Ottier, seguito da “Piccoli angeli guerrieri del mondo” di Marco Forti, fuori concorso, che ha meritato il conferimento del Testimonial Sorriso Diverso. A questo punto, Metis di Meo ha lasciato la parola a Diego Righini, per introdurre la Tavola Rotonda “Bullismo e cyber-bullismo: parola al Cinema”. Paola Dei, che ne ha ispirato il tema, ha iniziato con una breve intro e ha affermato che «l’unico modo per combattere il male è l’arte» sottolineando quanto sia importante educare i giovani a distaccarsi dai social e a vivere di cose reali. Righini ha quindi invitato a intervenire Silvia (aka “Sivi Show”), una delle più famose youtubers, vittima di bullismo, che attraverso il suo libro “Le due facce della medaglia”, ci ha raccontato la sua storia, con i pro e i contro dell’essere un personaggio pubblico, nonostante la giovane età: appena 15 anni. Diego Righini ha poi ringraziato Daniela Poggi per il suo impegno nel sociale e nella politica con il suo ruolo di assessore, mentre lei ha affermato che il cyber-bullismo è la conseguenza di un’educazione mancata, di valori che pian piano si sono disgregati. Elisabetta Scala del MOIGE, invece, ha sottolineato la necessità di reagire non con la violenza ma con la dolcezza.
Cosa può fare la politica? A tal proposito è intervenuto il deputato Claudio Doligoul: «La politica deve sensibilizzare al dialogo e all’ascolto», ha detto, e allacciandosi a questo, Massimo Nardin ha affermato che l’esempio umano è fondamentale soprattutto per i giovani. Catello Masullo ha sottolineato l’importanza che la scuola ricopre nella vita dei giovani, suggerendo alcuni film che possono aiutare a riflettere, avendo il cinema un importante impatto sul pubblico: Wonder, Despues de Lucia, Disconnect, Bully, A girl like her. Anche Gina Amarante, attrice di Gomorra, ha portato la sua esperienza di bullismo vissuta durante gli anni scolastici. A chiudere la Tavola Rotonda Mariano di Nardo, attore e sceneggiatore.
Tavola rotonda sul Cyberbullismo
Concluso questo momento di confronto, sono ripartite le proiezioni dei corti con “Spaghetti Romance” di Carrie Finklea, seguito da “Conosce Qualcuno” di Daniel Bondì, premiato da Franco Bettoni come vincitore della sezione “Il Valore del Lavoro”, «Per la sua capacità di tratteggiare le ingiustizie e le problematiche che i giovani si trovano ad affrontare per inserirsi nel mondo del lavoro».
Premiazione Daniel Bondì (Conosce qualcuno?), sezione "Il Valore del Lavoro"
A seguire un cortometraggio fuori concorso “Senza peccato” di Marco Toscani che ha ricevuto da Franco Bettone e Paola Tassone il Testimonial “Sorriso Diverso”.
Testimonial Sorriso Diverso a Marco Toscani (Senza Peccato), con Franco Bettone e Paola Tassone
È toccato poi a “Isabella” di Claudio Pelizzer, per poi chiudere la giornata con “Manicure” di Francesco Natale, premiato da Giusi Cimino, di “Donne al Centro”, con il premio sezione “Cultura della Legalità”, «Per aver saputo affrontare, in pochi minuti, il delicato tema della violenza sulle donne». Conclude in bellezza la giornata un ultimo corto fuori concorso “A heart in the drawer” di Roberto Leoni, sulla violenza domestica, anche a questo affermato regista, viene conferito il Testimonial Sorriso Diverso, «Per il suo approccio notale di grande carattere cinematografico, che ha saputo farci riflettere sui tanti omicidi che poi passano per incidenti domestici».
Premiazione di Francesco Natale (Manicure), sezione "Cultura della Legalità"
Testimonial Sorriso Diverso a Roberto Leoni (A heart in the drawer, fuori concorso)
SABATO 28 APRILE - CINEMA 4 FONTANE
Seconda giornata del Festival Internazionale Film Corto Tulipani di Seta Nera. La conduttrice, Metis Di Meo, dopo un breve saluto, ha presentato e ringraziato la Presidente Caterina D’Amico, il Vice-Presidente Carlo Brancaleoni, Valeria Milillo, Laura Bortolozzi, Paolo Genovese e Nino Celeste. Ha quindi salutato anche la ricca giuria di VariEtà, presieduta da Elisa Costanza e dai suoi vice: Catello Masullo, Franco Mariotti, Paola Dei e Massimo Nardin. Il primo corto in proiezione è stato “Parla che ti sento” di Idria Niosi. Sul palco, in assenza della regista, Paola Dei è intervenuta affermando di aver trovato molto interessante la sequenza in bianco e nero che caratterizza la prima parte del corto e l’esplosione di colori che mostra invece il rapporto tra i due personaggi. «Caso splendido di integrazione», così lo ha definito, un cinema che predilige l’aspetto sensoriale.
Si è proceduto con un corto fuori concorso “Abbattiamo i luoghi comuni” di Tiziano Rea, presenti in sala i protagonisti Fabian Grutt e Fabrizio Gaetani, che hanno raccontato di quanto sia stato divertente girare il corto insieme. La direttrice del Festival Paola Tassone ha consegnato il premio Testimonial Sorriso Diverso a Fabian Grutt «Per il suo lavoro svolto contro l’abbattimento dei pregiudizi, anche attraverso il sorriso».
Testimonial Sorriso Diverso a Fabian Grutt (Abbattiamo i luoghi comuni)
Il successivo corto in concorso è stato “Nkiruka-Il meglio deve ancora venire”, di Simone Corallini e Silvia Luciani, che sul palco, insieme a Catello Masullo e alla conduttrice, hanno commentato il proprio lavoro. La regista ha spiegato di aver preso spunto dalla storia di un ragazzo di Macerata e illustrato il conflitto interiore del personaggio: il tentativo non rinnegare la propria origine provando comunque a integrarsi, senza riuscire davvero a sentirsi a casa. È stato quindi il turno di “Do ut des”, di Valentina Tomada, che sul palco ha spiegato come l’argomento del suo corto, il pregiudizio sulle donne sul luogo di lavoro, sia molto scottante, ma allo stesso tempo attuale. Il successivo intervento di Catello Masullo, che ha offerto il suo parere in merito al cortometraggio, ha dato alla Tomada la possibilità di far presente come, situazioni come quelle dipinte nel suo cortometraggio, siano difficili da giudicare se non vissute in prima persona. Al termine dello scambio, la regista, nonché protagonista del corto, ha ricevuto il premio “Miglior opera per la Tv” da Laura Bortolozzi, Rai Gold: «Per l’abilità e la narrazione brillante […] I tempi, gli spazi e la sceneggiatura che hanno raccontato in 15 minuti tutto un mondo […] fatto su misura per andare in onda. Subito!»
Premio Miglior opera per la Tv a Valentina Tomada (Do ut des), consegnato da Laura Bortolozzi
Il corto della Tomada ha ricevuto anche, da Sara Iannone, ex presidente di giuria di VariEta’, il premio legato alla sezione “il Contributo delle Donne Leader” «Per l’abilita con cui, con leggerezza e ironia spesso amara […] ha saputo tradurre l’idea che le donne siano ancora oggi fortemente discriminate, ma non per questo non siano in grado di dire di no e di fare la differenza».
Premio a Valentina Tomada (Do ut des), sezione "Il Contributo della Donna Leader", consegnato da Sara Iannone
Terzo cortometraggio in gara ad essere proiettato è stato “Per Errore”, di Raffaele Ceriello. Dopo la critica cinematografica di Paola Dei, il regista ha raccontato di aver girato il corto in uno dei quartieri più difficili di Napoli, un luogo in cui la camorra ha ancora un ruolo predominante, e di aver spiegato il ruolo dell’antimafia sul set ai ragazzini che lo abitano. Ceriello ha detto di essersi ispirato a una canzone di Fabrizio De Andrè “Le tre madri” e a un fatto di cronaca del 2012, accaduto a Marianella, un quartiere di Napoli. A questo punto ha raggiunto il palco il presidente del festival, Diego Righini, che ha consegnato al regista il premio speciale per la Sezione “Criminalità e Bullismo”: «Per aver trattato il delicato tema della criminalità organizzata, rendendo l’argomento, […] drammatico e incisivo […] ci ha permesso di capire la prospettiva di madre e vittima, ma anche di penetrare quella altrettanto complessa dei carnefici».
Premio a Raffaele Ceriello, sezione "Criminalità e Bullismo", consegnato da Diego Righini
Il momento successivo è stato dedicato al videomessaggio di Paolo Ruffini, padrino dell’undicesima edizione del Festival, che ha presentato il suo docufilm “Resilienza”, ispirato a una vicenda che lo riguarda da vicino: la storia di una coppia di amici che ha perso il loro figlio all’età di quattordici anni.
Si è quindi ripartiti con la visione del quinto corto in concorso “11 Comandamento non deviare”, di Daniele Santamaria Maurizio, che insieme ai due produttori del corto Manuel Kerry e Debora Castellani ha commentato il lavoro svolto dal genere noir. Alla domanda del critico cinematografico Catello Masullo, riguardante quale sia stata la difficoltà nel girare, Santamaria Maurizio ha affermato che la difficoltà maggiore è sempre quella di arrivare al pubblico. La proiezione seguente è stata quella del cortometraggio “Green Tea”, di Chiara Rap, che ha presenziato insieme a Manuela Parodi, l’attrice protagonista. La conduttrice ha chiesto alla regista se sia stato complesso trattare il tema dell’omosessualità. «Oggi questo non deve essere più considerata una problematica, ma la normalità», è stata la pronta risposta. Adolfo Bartoli, direttore della fotografia, ha quindi consegnato a Chiara Rap il premio per la “Migliore fotografia”: «Per l'abilità con cui l’opera rispecchia i canoni del gioco di ombre, luci e continuità fotografica, proponendo una visione narrativa e stilistica assolutamente coerente ed efficace».
Premio Miglior Fotografia a Chiara Rap (Green tea), consegnato da Adolfo Bartoli
Il successivo corto è stato “Ascolta i tuoi occhi” di Marcello Pedretti. Di seguito, la visione di “Maramandra”, di Lele Nucera. Per l’occasione, Massimo Nardin ha commentato che nel corto «La musica è protagonista, insieme alla fisicità del protagonista, imprigionata dentro qualcosa che lo sovrasta ma che riesce a scacciare via attraverso l’integrazione con gli altri, capace di allontanare qualsiasi differenza.[…] È un bell’esempio di documentazione delle comunità calabrese» Il regista ha affermato di amare portare sullo schermo esperienze di vita reale e di essere convinto che uno sguardo e un sorriso, a volte, bastano a integrarsi.
Valeria Milillo, madrina della scorsa edizione del festival e giurata quest’anno, ha consegnato quindi il premio al regista come “Migliore Attore”: «Per la sua interpretazione lieve e brillante […] la sua capacità mimetica, la sua sfrontatezza, la sua ironia; una vivacità comunicata attraverso la sua luce e la sua ombra.»
Premio Miglior Attore a Lele Nucera (Maramandra), consegnato da Valeria Milillo
Sul palco è stata inoltre invitata Carolina Ray, volto di Rai Gulp, che ha consegnato al regista anche il premio della sezione “Sorriso Nell’infanzia”: «Per aver affrontato, con grande ricchezza ritmica e con immagini semplici, la delicatezza e la gioia di un bambino […] il cui unico desiderio è quello di poter frequentare la scuola e vivere la propria infanzia».
Premio a Lele Nucera (Maramndra), sezione "Sorriso nell'Infanzia", consegnato da Carolina Ray
Al termine di questo momento è iniziata la proiezione del fuori concorso “Duchenne”, di Gilles Rocca, presente insieme a Ada Audia, Miriam Galanti e Luigi De Filippis. Il regista ha reso partecipe il pubblico del suo incontro con Simone Gauto, il protagonista, in occasione di una partita di calcio di beneficenza. «Simone», come ha tenuto a specificare, «non è prigioniero della sua mente, ma soltanto del suo corpo». Luigi De Filippis ha quindi ringraziato Paola Tassone, definendola “messaggero del cinema sociale”.
Testimonial Sorriso Diverso a Gilles Rocca (Duchenne, fuori concorso)
Si è continuato poi con “Stronger”, di Antonio Petrucelli,. «L’idea del corto», ha commentato il regista, «nasce da un paesino della Basilicata attorniato da un bosco accogliente. L’isolamento è un modo per trovarsi e superare i propri limiti». La seconda giornata di proiezioni ha infine avuto termine con l’ultimo cortometraggio in concorso, “Salifornia”, di Andrea Beluto. Con un caloroso applauso è stato accolto sul palco il maestro Vince Tempera, che ha premiato il corto Salifornia per la “Miglior Colonna Sonora”: «Per aver fotografato perfettamente, con la musica, una certa società giovanile attuale […] in Salifornia le canzoni danno forza alle immagini».
Premio Miglior Colonna Sonora a Andrea Beluto (Salifornia), consegnato da Vince Tempera
Paola Tassone ed Elisa Costanza hanno, a questo punto, introdotto la sezione #SocialClip, condotta da Serena Gray, che salita sul palco ha presentato i sette finalisti di questa edizione del Festival e la giuria #SocialClip, composta dal presidente, il maestro Vince Tempera, Michelle Marie Castiello, Riccardo Di Pasquale, Francesco Tosoni e Sara Galimberti. Dopo aver visionato tutti e sette i socialclip, i membri hanno decretato vincitore “Il Paradiso è qua” di Andrea Pintucci.
Premio #SocialClip ad Andrea Pintucci (Il Paradiso è qua)
DOMENICA 29 APRILE 2018
Dopo due giorni di proiezioni e dibattiti al Cinema Quattro Fontane si è conclusa ieri l'undicesima edizione del Festival Internazionale del Film Corto Tulipani di Seta Nera con un sold out al Teatro Olimpico di Roma. La serata di gala è stata condotta da Franco Di Mare e Metis Di Meo con Myriam Catania e Paolo Ruffini a ricoprire il ruoli di madrina e padrino del Festival, e ha visto alternarsi sul palco importanti ospiti del cinema italiano, premiati per loro capacità di farsi portatori di valori sociali attraverso le loro interpretazioni e per il loro impegno sociale. Tra loro, Donatella Finocchiaro, Francesco Pannofino, Antonia Liskova e Ricky Memphis, Gianluca Di Gennaro e Luigi Di Cicco, figlio di un boss della camorra che ha rinunciato alla strada facile, segnata dal suo destino, per diventare testimone contro la criminalità.
Tanti gli amici dei Tulipani accorsi a sostenere il cinema sociale, tra cui Roberta Giarrusso, Marcello Ciannamea, direttore dei palinsesti Rai, Ariadna Romero, Christian Marazziti, Valeria Milillo, Laura Bortolozzi di Rai Gold, Martine Brochard, Roberto Nepote di Raicom, Janet De Nardis, Ginamaurizio Foderaro di Radio Uno e Isoradio, Paola Quattrini, Giordano Petri, Carolina Rey, Greg, Laura Cremaschi, Antonello Lauretti, Micaela Foti, Alex Migliorini, Silvia Mazzieri, Ernesto Mathieux, Alice Sabatini, Angelo Mellone di Raiuno, Nadia Bengala, Beppe Convertini, Annalisa Aglioti, Gina Amarante, Craig Warwick, Lucianna De Falco, Elvira Giannini, Pierpaolo Pretelli, Vittoriana Abate, Alena Person, Simone Gallo e Silvia Squizzato, Giuseppe Panebianco, Elena Coniglio.
Diversi momenti musicali hanno scandito l’evento: ad aprire la serata Sara Galimberti che ha cantato la sigla ufficiale del Festival, "Siamo noi quei fiori rari", brano scritto a quattro mani con il Direttore Musicale del Festival, il maestro Vince Tempera. Spazio poi a Mirkoeilcane e Silvia Salemi. In conclusione, è salito sul palco Giovanni Caccamo, protagonista dell'ultima edizione del Festival di Sanremo che per la prima volta ha eseguito un medley delle sue canzoni più note al pianoforte, tra le quali non è mancata "Eterno". L'attore Antonio Giuliani ha messo, infine a disposizione del festival la sua magnifica verve, con la sua geometrica esuberanza ed ha avuto il merito di aver fatto sorridere tutte la platea.
Protagonista indiscusso della serata è stato però il cinema, inteso come strumento per abbattere ogni diversità, grazie ai registi finalisti, in concorso con i loro cortometraggi alla rassegna nelle due giornate al Cinema Quattro Fontane. Il Premio assegnato dalla Giuria di VariEtà, consegnato da Elisa Costanza, è andato a "Do Ut Des" di Valentina Tomada, mentre Andrea Pintucci è stato il vincitore della sezione #SocialVideoClip TSN con il videoclip “Il paradiso è qua”, premiato da Serena Gray, conduttrice della sezione.
Ad aggiudicarsi il Premio Rai Cinema Channel è stato il corto "A me resta la speranza" di Virginia Barrett, che ha sbragliato la concorrenza in termini di visualizzazioni sul sito Internet www.tulipanidisetanera.rai.it. Per consegnare il riconoscimento è salita sul palco Federica Lo Jacono di Rai Cinema Channel, che successivamente ha dato anche il Premio Miglior Sorriso Nascente per la migliore opera prima al corto "Maramandra" di Lele Nucera, per aver affrontato, con grande ricchezza ritmica e con immagini semplici, la delicatezza e la gioia di un bambino di origine rom il cui unico desiderio è quello di poter frequentare la scuola e vivere la propria infanzia.
La serata si è conclusa con la consegna del Premio per il Miglior Cortometraggio dell'undicescima edizione del Festival. Ad ottenere il meritato riconoscimento è stato "Stronger", diretto da Antonio Petruccelli, per lo sguardo penetrante quanto discreto con il quale ha saputo raccontare la solitudine di un bambino sensibile e la sua capacità di inventarsi un imprevedibile riscatto. Il regista è stato premiato dalla Presidente di Giuria Caterina D'Amico raggiunta per l'occasione sul palco da Paola Tassone e Diego Righini, rispettivamente Direttore Artistico e Presidente del Festival. Entrambi, salutando tutti gli ospiti intervenuti, hanno dato appuntamento al pubblico alla dodicesima edizione del Festival.
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